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Il Mito della Produttività dell'AI: Le considerazioni del Premio Nobel Acemoglu

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (AI) è stata presentata come la prossima grande rivoluzione economica. Ma per il Premio Nobel per l'economia Daron Acemoglu qualcosa non torna.

Alcuni esperti prevedono un aumento del PIL degli Stati Uniti fino al 7% in dieci anni, mentre altri parlano di una crescita annua di diversi punti percentuali. Tuttavia, secondo il Premio Nobel per l'economia Daron Acemoglu, queste stime sono esagerate.


Acemoglu, professore al MIT, ha pubblicato un'analisi che ridimensiona gli effetti economici dell’AI. Secondo le sue stime, l'impatto dell’AI sulla produttività totale sarà compreso tra lo 0,6% e lo 0,8% in un decennio, traducendosi in un incremento del PIL di appena l'1,5%.


Perché l’AI non sostituirà tutti i lavori

Acemoglu sottolinea che molti settori rimarranno relativamente inalterati dall’avanzamento dell’AI nei prossimi dieci anni. Professioni che richiedono lavoro manuale, come costruzioni e pulizie, non saranno sostituite, poiché i modelli attuali non sono abbastanza avanzati da essere integrati nella robotica. Anche politici, CEO e professionisti basati sull’interazione sociale, come intrattenitori e psicologi, manterranno il loro ruolo.


L’AI impatterà maggiormente il 20% del mercato del lavoro, concentrandosi su attività cognitive in ambienti strutturati, come la gestione di inventari e la preparazione di report. Tuttavia, la sostituzione sarà graduale, poiché i costi di implementazione sono ancora elevati.


Il caso DeepSeek: software vs. hardware

Recenti sviluppi, come il progetto DeepSeek, hanno mostrato che il progresso dell’AI potrebbe essere guidato più dal software che dall’hardware. Acemoglu critica l'approccio di Silicon Valley, che si basa sulla potenza di calcolo invece di miglioramenti ingegneristici intelligenti. Secondo lui, l’hype sull’AI potrebbe portare a investimenti eccessivi e inefficienze, senza reali progressi significativi.


AI e disuguaglianza: chi ne trae vantaggio?

L'automazione e l'AI potrebbero aggravare le disuguaglianze economiche. Acemoglu distingue tra due tipi di disuguaglianza:

  • Disuguaglianza di ricchezza: i pochi che controllano l’AI diventeranno estremamente ricchi, come avvenuto con Elon Musk.

  • Disuguaglianza di reddito da lavoro: mentre la robotica degli anni '90 ha colpito in modo evidente i lavoratori senza istruzione universitaria, questa volta l’impatto sarà più frammentato e meno evidente.


AI: una bolla simile alla rivoluzione di Internet?

Acemoglu paragona l’AI alla bolla di Internet degli anni '90, quando si investirono miliardi in modelli di business inefficaci. Anche se il potenziale dell’AI è reale, il settore deve dimostrare come monetizzare questa tecnologia senza creare solo speculazioni.


Conclusione

L’intelligenza artificiale avrà un impatto sulla produttività, ma probabilmente sarà molto più limitato rispetto alle aspettative più ottimistiche. Per Acemoglu, l’hype attorno all’AI potrebbe portare a investimenti poco efficienti e a una concentrazione eccessiva di potere economico. Resta da vedere se l’AI sarà davvero la rivoluzione che molti si aspettano o se seguirà il percorso di altre innovazioni, con successi e fallimenti lungo il cammino.


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