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Dalla Geopolitica alla Finanza: le Nuove Regole per Investimenti Resilienti

Viviamo uno scenario in continua evoluzione dove occorre costruire portafogli di investimento resilienti e diversificati. Come fare? Ne parliamo con Massimiliano Marzo

Introduzione: un contesto che cambia

Negli ultimi mesi, l’inasprirsi delle tensioni geopolitiche globali ha riportato al centro dell’attenzione il legame profondo tra finanza, economia reale e asset allocation. In uno scenario in continua evoluzione, costruire portafogli di investimento realmente resilienti e diversificati diventa una priorità imprescindibile, non solo per i professionisti della consulenza finanziaria, ma anche per i risparmiatori finali.

In questo contesto si inserisce il contributo del professor Massimiliano Marzo, docente di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università di Bologna e Chief Economist di Riv Capital, che ha offerto una panoramica chiara e approfondita sulle sfide attuali e le opportunità future per gli investitori.


Geopolitica e mercati finanziari: impatti a breve e lungo termine

Il primo elemento da considerare è la distinzione tra impatti di breve periodo e trend strutturali di lungo termine.

Nel breve termine, le crisi geopolitiche possono generare volatilità e momentanee correzioni del mercato, specialmente nel comparto azionario. Tuttavia, Marzo sottolinea come queste oscillazioni non debbano essere interpretate come segnali d’allarme permanenti: “Una correzione non è un problema serio, ma un fenomeno fisiologico del mercato”.


Nel lungo periodo, infatti, l’equity continua a rappresentare un pilastro fondamentale nella costruzione di portafogli efficienti, grazie all’equity premium: il differenziale storico di rendimento tra azioni e asset obbligazionari.


Il ruolo strategico della diversificazione

In un mondo instabile, diversificare non è solo consigliato: è obbligatorio. Secondo Marzo, una buona asset allocation non può esistere senza una forte diversificazione per area geografica, settori e asset class.

L’approccio suggerito non è quello del classico stock picking, bensì l’utilizzo di strumenti professionali e prodotti finanziari altamente intersettoriali e globali, in grado di investire in comparti chiave come:

  • biotecnologie

  • meccanica di precisione

  • ricerca applicata

  • aerospace


     …selezionando però le migliori aziende a livello mondiale, e non localizzate in un’unica area geografica.


Il rebus Europa: sottovalutata ma ancora indietro

Un tema ricorrente è il cosiddetto “sconto Europa”: da anni si parla di come le azioni europee siano sottovalutate rispetto ai benchmark statunitensi. Tuttavia, questo gap – almeno finora – non si è mai realmente colmato.

Marzo invita a riflettere su questa anomalia, che rappresenta sia una criticità, sia una possibile opportunità futura, qualora si innescasse una reale convergenza in termini di performance e capitalizzazione dei mercati.


Dove trovare rendimento (senza compromettere l’etica)

Alla domanda “Dove trovare rendimento oggi?” la risposta, se si escludono i settori legati alla difesa, si concentra sul tech evoluto.

Il riferimento non è solo alle big tech classiche, ma a tutto ciò che ruota attorno all’innovazione:

  • Intelligenza Artificiale

  • Diagnostica avanzata

  • Biotech e farmaceutico

  • Strumentazione medica di nuova generazione

Questi segmenti coniugano ricerca, tecnologia e impatto concreto, configurandosi come motori di crescita sostenibile.


Cybersecurity: una priorità sistemica

Un ulteriore ambito chiave è quello della cybersecurity. Non si tratta più soltanto di una questione militare, ma di un’infrastruttura indispensabile per la protezione di dati, identità e operatività digitale a ogni livello: dalle banche alla pubblica amministrazione, fino al singolo cittadino.

Marzo evidenzia come l’investimento in sicurezza informatica rappresenti oggi una necessità universale e una delle aree a più alto potenziale di crescita per il futuro.


Conclusioni: il ruolo del consulente tra rendimento ed etica

In questo scenario complesso, il consulente finanziario è chiamato a svolgere un doppio ruolo:

  1. Ricercatore di rendimento sostenibile, che sappia leggere i trend e selezionare gli asset più promettenti.

  2. Difensore di principi etici, capace di guidare l’investitore verso scelte responsabili, anche quando le alternative “facili” sembrano più redditizie.

La nuova finanza deve essere solida, informata, resiliente – ma soprattutto coerente con i valori di lungo termine della società in cui viviamo.



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