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Come investire in asset digitali

Come Bitcoin e altre criptovalute stanno ridefinendo le strategie d’investimento con i consigli di Daniele Bernardi

L’innovazione nel mondo della finanza e degli investimenti fa ormai parte della nostra quotidianità e in questa nuova intervista parliamo di asset digitali e il loro impatto con Daniele Bernardi, imprenditore e CEO  DIAMAN Partners e autore, insieme a Damiano Bonazzi, di “12 buoni motivi per investire in asset digitali: Scopri il potenziale di Bitcoin e degli altri asset digitali come opportunità di investimento“.


Daniele Bernardi introduce i digital asset come una nuova classe d’investimento in un contesto finanziario in rapida evoluzione, che comprendono criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, e spiega come gli ETF su Bitcoin negli Stati Uniti abbiano legittimato queste risorse digitali come parte integrante di un portafoglio d’investimento diversificato.


Una delle caratteristiche distintive di questi asset digitali è la loro natura decentralizzata e il potenziale per trasformare il modo in cui vengono condotte le transazioni finanziarie. Risulta quindi fondamentale comprendere i meccanismi sottostanti nonostante questo richieda tempo e familiarità con concetti come le chiavi private e pubbliche, essenziali per la sicurezza delle transazioni.


Parlando delle diverse tipologie di digital asset, Bernardi menziona non solo le criptovalute, ma anche i token utility e le stable coin. Le prime fungono da riserva di valore digitale e sono governate dalla domanda e offerta, mentre le ultime mirano a emulare valute fiat per facilitare transazioni digitali senza intermediari tradizionali.


Un punto critico della discussione è la differenza tra investire direttamente in asset digitali e farlo tramite intermediari autorizzati come gli Exchange. Sebbene gli Exchange semplifichino l’accesso, Bernardi avverte dei rischi associati alla sicurezza e alla fiducia, citando casi in cui piattaforme di criptovalute hanno fallito, causando perdite agli investitori. Per mitigare questi rischi, si consiglia una gestione attiva e una diversificazione prudente del portafoglio. Come spiegato all’interno del suo libro si propone che una percentuale moderata, come l’10% per investitori più aggressivi o il 5% per profili bilanciati, possa ottimizzare il rendimento senza aumentare eccessivamente la volatilità complessiva del portafoglio.


In conclusione, Bernardi invita gli investitori a esplorare le opportunità offerte dai digital asset con un approccio consapevole e informato. La sua prospettiva riflette l’evoluzione in corso nel mondo degli investimenti, incoraggiando una visione a lungo termine e una comprensione approfondita delle dinamiche dei mercati digitali.


Con il suo libro “12 buoni motivi per investire in asset digitali” offre un quadro completo su come i digital asset stiano ridefinendo le strategie d’investimento e stimolando una riflessione critica su come gli investitori possono capitalizzare su queste nuove opportunità finanziarie.





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