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Pensione anticipata contributiva 2025: nuove regole, requisiti e limiti

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), il Governo ha introdotto importanti novità per la pensione anticipata contributiva,

Le nuove regole, in vigore dal 1° gennaio 2025 e valide solo i "contributivi puri" ovvero coloro che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1° gennaio 1996, prevedono una soglia economica più alta, un tetto massimo per l’assegno e una finestra mobile posticipata.


Vediamo nel dettaglio cosa cambia, a chi spetta questa forma di pensionamento anticipato e quali sono i requisiti da rispettare.


Cos’è la pensione anticipata contributiva e a chi spetta

La pensione anticipata contributiva è riservata ai lavoratori che rientrano nel sistema interamente contributivo, ossia coloro che non hanno versato contributi prima del 1996.


Per poter accedere a questa forma di pensionamento è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • 64 anni di età anagrafica;

  • 20 anni di contributi effettivi.


Rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni e 20 anni di contributi), e alla pensione anticipata ordinaria (oltre 41-42 anni di contributi), questa opzione consente un’uscita anticipata fino a tre anni con un numero significativamente inferiore di contributi.


Nuova soglia minima per l’importo dell’assegno

Una delle principali novità introdotte dalla riforma è l’innalzamento della soglia minima di importo mensile che l’assegno pensionistico deve raggiungere per poter accedere alla pensione anticipata contributiva.


Dal 2025, infatti, l’assegno dovrà essere almeno pari a 3 volte l’importo dell’assegno sociale (anziché 2,8 volte come previsto in precedenza).

Attenzione: questo significa che, pur avendo i requisiti anagrafici e contributivi, non si potrà andare in pensione se l’importo maturato non raggiunge tale soglia.


Tetto massimo all’importo della pensione

Oltre alla soglia minima, è stato introdotto anche un tetto massimo per l’importo della pensione anticipata contributiva.

Nel 2025, chi opta per questo tipo di pensionamento non potrà percepire una pensione iniziale superiore a 5 volte l’assegno sociale, anche se ha maturato un montante contributivo più elevato.


Questo limite non si applica più una volta raggiunti i 67 anni (età per la pensione di vecchiaia ordinaria).


Introduzione della finestra mobile di tre mesi

Un’altra modifica significativa riguarda la decorrenza dell’assegno pensionistico. Dal 2025 entra in vigore una finestra mobile di 3 mesi.


Ciò significa che, anche dopo aver maturato tutti i requisiti richiesti, l’erogazione della pensione verrà posticipata di tre mesi rispetto alla data della domanda.

Esempio: se maturi i requisiti a gennaio 2025, la pensione partirà da aprile 2025.


Cambieranno ancora i requisiti in futuro?

Al momento non sono previste ulteriori modifiche immediate, ma l’evoluzione della normativa previdenziale resta legata sia all’andamento della spesa pubblica sia all’indice di aspettativa di vita. Non si esclude, dunque, che il legislatore possa intervenire nei prossimi anni con ulteriori strette o aperture.


Conclusione

La pensione anticipata contributiva resta una via preferenziale per uscire dal lavoro prima dei 67 anni, ma diventa ora più selettiva a causa dei nuovi limiti introdotti. È essenziale verificare attentamente:

  • la propria posizione contributiva;

  • l’importo dell’assegno stimato;

  • la decorrenza effettiva della pensione.

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