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Orania, la città sudafricana che ha creato la propria moneta per trattenere la ricchezza all’interno.

In un’epoca dominata dalla globalizzazione, c’è una piccola comunità che ha scelto di creare una moneta tutta sua per rafforzare la propria economia locale.

Sembra la trama di un romanzo distopico, e invece è tutto vero. Orania, una cittadina nel cuore del Sudafrica, ha introdotto dal 2004 una valuta chiamata Ora, che si può utilizzare solo all’interno dei suoi confini.


L’obiettivo? Impedire che la ricchezza prodotta localmente “scappi via” verso l’esterno e, allo stesso tempo, stimolare gli scambi interni, creando un circuito economico chiuso e autonomo.


Che cos’è l’Ora?

L’Ora è una valuta complementare, ovvero una moneta non ufficiale, creata per essere usata esclusivamente nella comunità di Orania. Il suo valore è ancorato al rand sudafricano (1 Ora = 1 Rand), ma può essere spesa solo all’interno del villaggio. Le banconote vengono emesse da una banca cooperativa locale e rinnovate ogni 2 o 3 anni. Sono decorate con elementi della cultura afrikaner e, in alcuni casi, includono persino pubblicità di imprese locali.

Ma l’aspetto più interessante è il meccanismo incentivante: molte attività commerciali offrono sconti del 5% a chi sceglie di pagare in Ora, incoraggiando i residenti a preferire la moneta locale rispetto al denaro ufficiale.


Perché una moneta locale?

L’idea alla base dell’Ora è semplice, ma potente: far sì che il denaro rimanga in circolazione nella comunità, rafforzando l’economia interna invece di disperdersi verso l’esterno. Questo consente alle imprese locali di prosperare, genera una maggiore coesione sociale e riduce la dipendenza da istituzioni esterne.

Inoltre, poiché l’Ora non ha valore al di fuori di Orania, non può essere facilmente rubata o esportata, rendendo anche le attività più sicure.


Un passo avanti: la moneta digitale

Nel 2021 Orania ha fatto un altro salto in avanti lanciando la d-Ora, una versione digitale dell’Ora. Usabile via app o dispositivi mobili, questa moneta virtuale semplifica le transazioni e riduce i costi legati alla stampa e alla gestione fisica del denaro.


Alcuni esperti vedono nella d-Ora l’inizio di un progetto più ambizioso: una moneta completamente indipendente dal rand, non necessariamente garantita da beni reali ma basata sulla fiducia interna e su accordi comunitari. Un'idea che, se portata avanti, potrebbe rendere Orania ancora più autonoma a livello finanziario.


Un esperimento sociale ed economico

Orania non è solo un caso di moneta locale: è un laboratorio vivente dove si sperimenta un modello economico alternativo. Ogni transazione in Ora diventa un gesto che rafforza la rete sociale, che sostiene il commercio locale e che afferma un’identità culturale specifica. È anche una scelta politica e culturale, non priva di critiche, legata all’autonomia degli afrikaner in un contesto post-apartheid.


La comunità, infatti, è nota per essere composta esclusivamente da residenti bianchi afrikaner, e questo ha sollevato numerose controversie. Tuttavia, dal punto di vista economico, Orania rappresenta un caso studio molto interessante su come una comunità possa cercare di autogestirsi in modo efficace e innovativo.


Pensare in piccolo, agire in grande

Mentre il resto del mondo insegue la crescita illimitata e l’apertura dei mercati, Orania ha scelto di “pensare in piccolo”: concentrare gli sforzi sul territorio, sulle persone e sulle relazioni locali. Paradossalmente, questa scelta si sta rivelando molto innovativa, tanto da attirare l’attenzione di economisti, sociologi e urbanisti di tutto il mondo.


Non si tratta solo di soldi. Si tratta di identità, resilienza e controllo del proprio destino. Orania ci insegna che, in un mondo dove tutto è connesso, creare piccoli sistemi autonomi può essere non solo possibile, ma anche sorprendentemente efficace.


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