
Geopolitica e Finanza: Come l'Insediamento di Trump Cambia gli Equilibri Globali
L’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca segna un nuovo capitolo nella geopolitica globale. Ne abbiamo parlato con Enrico Verga
Le sue posizioni, spesso controcorrente rispetto all’establishment, potrebbero modificare radicalmente gli equilibri internazionali e avere conseguenze dirette su economia, mercati finanziari e stabilità globale.
Per comprendere meglio la situazione, abbiamo parlato con Enrico Verga, esperto di geopolitica e strategia per aziende e family office, nonché autore del libro "Geopolitica, Finanza Globale: Sogni, Soldi e Sangue".
Il Significato di “Sogni, Soldi e Sangue” nella Geopolitica
Nel suo libro, Verga utilizza il termine “sangue” in senso ampio: non solo guerre, ma anche sofferenze sociali, rivolte civili e crisi economiche. Oggi, il mondo affronta circa 50 conflitti attivi, sebbene i media occidentali si concentrino principalmente su Ucraina e Medio Oriente. Tuttavia, in molte altre regioni – dall'Africa al Sud-Est asiatico – si combattono guerre meno visibili ma altrettanto devastanti.
Uno degli elementi chiave della geopolitica contemporanea è la tipologia di conflitti. Il 95% delle guerre nel mondo si combatte con armi leggere, come fucili d'assalto e lanciarazzi, perché più economici e facili da gestire rispetto ai carri armati o agli aerei da combattimento, che richiedono logistica complessa e risorse elevate.
L’Insediamento di Trump e il Ruolo degli Stati Uniti nei Conflitti Globali
Con Trump alla presidenza, possiamo aspettarci un cambiamento nelle politiche estere statunitensi. Durante il suo discorso inaugurale, ha ribadito la volontà di ridurre l’intervento militare americano e di non impegnarsi in nuovi conflitti.
Ma cosa significa realmente?
Storicamente, gli Stati Uniti sono stati tra i principali attori nei conflitti globali, intervenendo direttamente o indirettamente. Dalla Guerra del Vietnam fino agli interventi in Iraq, Libia e Afghanistan, la politica estera americana ha sempre avuto un peso significativo sugli equilibri geopolitici.
Se Trump dovesse davvero limitare il coinvolgimento militare, questo potrebbe:
✅ Ridurre l’instabilità in alcune regioni, frenando il coinvolgimento diretto degli USA.
✅ Creare un vuoto di potere, lasciando spazio a Russia e Cina per rafforzare la loro influenza.
✅ Impattare il commercio globale, specialmente in aree come il Mar Rosso e lo Stretto di Gibuti, dove recentemente i gruppi armati hanno intensificato gli attacchi contro navi mercantili.
Focus su Conflitti Meno Noti: Myanmar, Yemen e Altri Scenari Dimenticati
Mentre i media si concentrano sulle tensioni in Ucraina e Israele, ci sono conflitti dimenticati che potrebbero risentire delle scelte geopolitiche di Trump.
🔹 Myanmar – In guerra civile da anni, con gruppi ribelli che combattono contro il governo. L’attenzione internazionale è scarsa, ma il conflitto sta avendo ripercussioni economiche nella regione.
🔹 Yemen e i ribelli Houthi – Dal 2014 è in corso una guerra civile tra il governo sostenuto dall’Arabia Saudita e i ribelli Houthi, appoggiati dall’Iran. Negli ultimi anni, il conflitto ha raggiunto il Mar Rosso, con attacchi alle navi commerciali.
Se Trump decidesse di ridurre il coinvolgimento militare americano, potrebbe cambiare radicalmente l’esito di questi conflitti, modificando gli equilibri tra potenze globali e regionali.
Conclusione: Cosa Aspettarsi dal Futuro?
L’amministrazione Trump potrebbe segnare un punto di svolta nella geopolitica mondiale. Se le promesse di meno interventismo verranno mantenute, gli equilibri globali subiranno cambiamenti profondi.
Tuttavia, meno presenza americana non significa automaticamente più stabilità. Senza il peso militare ed economico degli USA, alcune aree potrebbero diventare terreno di scontro tra potenze emergenti come Cina e Russia.
Per gli investitori e gli osservatori della finanza globale, seguire questi sviluppi sarà fondamentale per capire le prossime mosse dei mercati e il futuro dell’economia mondiale.
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