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Cina, Russia e India rilanciano la SCO: il nuovo baricentro dell’economia mondiale

Scopriamo la “NATO dell’Est” che cambierà gli equilibri globali



Shanghai Cooperation Organization: i “dieci che contano”

A Shanghai si è appena tenuto un incontro della Shanghai Cooperation Organization (SCO). Dieci Paesi, tra cui Cina, India e Russia, hanno discusso di cooperazione economica, energetica e militare.

Numeri che fanno impressione:

  • 25% del PIL mondiale

  • 20% del commercio globale

  • 20% della produzione di petrolio

  • 44% del gas

Eppure, nei media italiani se ne è parlato pochissimo.


Cos’è lo SCO e perché conta

Lo SCO nasce come iniziativa cinese, subito appoggiata dalla Russia e dai Paesi dell’Asia Centrale. Oggi è molto più di un’alleanza economica: include addestramenti militari congiunti, accordi su vendita di armi e una sempre maggiore condivisione di tecnologie strategiche.

Pensiamo ai missili ipersonici russi condivisi con India, Iran e Cina: un segnale che questa cooperazione non riguarda solo mercati e consumi, ma anche difesa e sicurezza.

Sul fronte economico, invece, parliamo di un’area che mette insieme oltre 3 miliardi di persone. Non solo potenza demografica, ma anche mercati giovani e in crescita. L’India, ad esempio, è oggi più giovane della Cina e rappresenta una domanda crescente di beni e servizi.


Materie prime: il cuore della sfida

Al centro della partita ci sono le materie prime:

  • petrolio e gas,

  • terre rare e minerali strategici,

  • ma anche cereali e prodotti agricoli.

Esempi concreti?

  • Kirghizistan: ospita uno dei più grandi giacimenti di terre rare dell’ex blocco sovietico.

  • Afghanistan: potenzialmente ricchissimo di minerali preziosi e strategici. Oggi i Talebani lo propongono apertamente come “nuova frontiera per gli affari”.

  • Kazakistan: non solo energia, ma anche uno dei principali produttori di grano al mondo.

In altre parole, lo SCO non si limita a parlare di energia: sta costruendo un’alternativa globale per materie prime industriali e alimentari, con un impatto diretto anche sui mercati europei.


Cina: laboratorio di un modello alternativo

La Cina gioca un ruolo centrale:

  • Sta puntando sulle auto elettriche e sulle batterie al sodio, riducendo la dipendenza dal litio.

  • Nelle intelligenze artificiali ha sviluppato sistemi che consumano il 90% di energia in meno rispetto ai modelli americani.

  • Dimostra che crescita economica e democrazia “classica” non sono un binomio obbligato.

Un modello diverso, che sfida non solo la supremazia tecnologica americana, ma anche la narrativa culturale dell’Occidente.


Perché tutto questo ci riguarda

Mentre in Occidente discutiamo di dazi, di Trump e di politiche interne, dall’altra parte del mondo si sta costruendo un blocco che:

  • controlla risorse vitali,

  • propone modelli economici alternativi,

  • e consolida alleanze che potrebbero cambiare gli equilibri globali.

La vera domanda è: quanto siamo pronti ad affrontare un mondo in cui non siamo più al centro?


Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

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