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Risparmio fiscale familiare 2025: le 5 mosse per proteggere il tuo reddito entro fine anno

Tutto ciò che le famiglie italiane devono fare entro dicembre per entrare nel 2026 con le carte fiscali in regola.

1. Pianificazione di fine anno: cosa fare prima del 31 dicembre 2025

La manovra 2026 conferma che il Fisco italiano sta andando verso una semplificazione dell’IRPEF e più misure per le famiglie, ma molte cose si giocano ancora entro il 31 dicembre: versamenti, spese da portare in detrazione, scelte su casa e previdenza. In più a dicembre ci sono le solite scadenze IVA, ritenute e contributi che non puoi saltare.


Cosa mettere in agenda:

  • verificare le spese detraibili 19% (istruzione, sanitĆ , sport figli, interessi mutuo) ed eventualmente anticiparle;

  • pagare le spese per ristrutturazioni/bonus casa entro l’anno, visto che la proroga al 2026 c’è ma con le stesse aliquote, quindi non conviene rimandare se hai giĆ  i lavori pronti;

  • controllare con il commercialista le scadenze di dicembre (IVA, ritenute, eventuale acconto) per non pagare sanzioni inutili.


Alla base c’è una regola semplice: in Italia gli sconti fiscali li prendi nell’anno in cui paghi. Se paghi a gennaio 2026, li userai nel 730 del 2027.


2. Previdenza complementare: perchƩ versare entro fine anno conviene davvero

Nel sistema italiano i contributi ai fondi pensione e ai PIP sono deducibili dal reddito fino a 5.164,57 € l’anno. Se non li versi entro il 31 dicembre, perdi il diritto alla deduzione per quell’anno. La legge di bilancio 2026 non tocca questa leva, quindi resta uno degli strumenti più puliti di educazione finanziaria da spiegare alle famiglie.


Cosa fare ora:

  • verificare quanto hai giĆ  versato nel 2025;

  • se sei sotto questo tetto, fare un versamento integrativo entro dicembre;

  • se sei un ā€œnuovo occupatoā€ e il tuo fondo prevede l’extra-deducibilitĆ  nei primi anni, valuta di sfruttarla perchĆ© ĆØ temporanea.


ƈ un modo semplice per: aumentare la pensione futura, abbassare l’IRPEF, e restare dentro alle nuove soglie dopo il taglio dell’aliquota al 33% sulla fascia intermedia.


3. Bonus casa e lavori edilizi: cosa cambia con la proroga 2026

Le ultime anticipazioni sulla legge di bilancio 2026 confermano la proroga dei bonus ristrutturazioni ed ecobonus con le stesse aliquote (50% e 36%), rinviando al 2027 la riduzione. Questo significa che chi ha giĆ  i lavori programmati non ha un vantaggio ad aspettare: meglio chiudere fatture e pagamenti nel 2025 e mantenere la pianificazione.


I bonus non sono ā€œper sempreā€, ma sono strumenti di bilancio pubblico. Se li hai, usali; se aspetti troppo, potresti trovarti con aliquote più basse o con tetti di spesa ridotti.


4. IRPEF, ceto medio e scaglioni: come sfruttare il taglio al 33%

La manovra 2026 porta la seconda aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi nella fascia 28.000–50.000 euro. ƈ esattamente la fascia del ceto medio lavoratore che spesso ha figli, mutuo e poco margine di risparmio. Qui l’educazione finanziaria può essere molto concreta: se sai che il tuo reddito 2025 ti porta al limite, puoi usare le deduzioni (previdenza, spese sanitarie, ristrutturazioni) per restare nella fascia più conveniente.


5. SanitĆ  più cara nel 2026: perchĆ© conviene usare FSA/servizi welfare aziendale entro l’anno

Se i costi crescono, l’unico modo per spendere meno ĆØ usare i benefit quando ci sono.


In Italia esistono diverse forme di welfare aziendale: in molti casi però c'ĆØ un plafond annuale da usare per visite, ticket, odontoiatria. Se non lo usi entro l’anno, lo perdi.


La raccomandazione educativa ĆØ quindi:

  • controlla cosa ti rimborsa il tuo fondo sanitario o cassa di categoria;

  • prenota le prestazioni entro dicembre;

  • se la tua azienda ti dĆ  welfare da spendere in sanitĆ , usalo prima che scada.


ƈ un modo molto concreto per compensare l’aumento del costo della vita senza chiedere aumenti di stipendio.

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