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Pignoramento presso terzi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione: cos’è e come funziona

Si tratta di una procedura che può avere un forte impatto sulle persone e sulle imprese, poiché coinvolge soggetti terzi come banche, datori di lavoro o clienti



Il pignoramento presso terzi è uno strumento esecutivo sempre più utilizzato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) per recuperare i crediti fiscali non pagati.


Cos’è il pignoramento presso terzi

Secondo quanto riportato sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, il pignoramento presso terzi permette all’ente riscossore di bloccare direttamente somme di denaro o crediti che il contribuente vanta nei confronti di altri soggetti. Questo significa, ad esempio, che stipendi, pensioni, conti correnti o crediti commerciali possono essere sottoposti a vincolo.


Il terzo pignorato (banca, datore di lavoro o cliente) è obbligato per legge a trattenere e versare le somme indicate all’Agenzia, evitando così il rischio di diventare corresponsabile del debito.


Le modalità operative

Come evidenziato anche da AECI Lazio in un approfondimento dedicato, il pignoramento presso terzi avviene senza la necessità di un intervento preventivo del giudice. L’Agenzia notifica direttamente l’atto di pignoramento al terzo e al debitore. Da quel momento, le somme dovute dal terzo al debitore vengono bloccate e destinate al soddisfacimento del credito erariale.


Tra gli esempi più frequenti troviamo:

  • pignoramento dello stipendio o della pensione, entro i limiti di legge;

  • pignoramento del conto corrente bancario;

  • pignoramento dei crediti commerciali vantati da un’impresa nei confronti dei propri clienti.


Impatti e criticità

Questa procedura può avere effetti molto incisivi sulla vita economica del debitore, incidendo non solo sulla sua liquidità immediata ma anche sulle relazioni commerciali. Ad esempio, un’impresa che subisce pignoramenti ripetuti sui crediti verso i clienti rischia di compromettere i rapporti di fiducia con partner e fornitori.


Per questo motivo, pur essendo uno strumento legittimo e previsto dalla legge, il pignoramento presso terzi deve essere gestito con equilibrio. Il debitore ha comunque diritto a conoscere i propri margini di tutela, tra cui la possibilità di verificare la correttezza delle notifiche e, in alcuni casi, richiedere rateizzazioni del debito.


Conclusione

Il pignoramento presso terzi rappresenta una delle armi più incisive a disposizione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per recuperare i crediti fiscali. Conoscere come funziona è fondamentale per cittadini e imprese, che possono così essere consapevoli dei propri diritti e dei rischi connessi.


In un contesto economico sempre più complesso, informazione e prevenzione restano le chiavi per gestire al meglio eventuali situazioni di riscossione coattiva.


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