
Pagamenti digitali in Italia: come funzionano e quali sono i più sicuri?
Sempre più italiani scelgono di pagare in modo digitale, sia nei negozi fisici che online, utilizzando sistemi come Apple Pay, Google Pay, PayPal e altri portafogli elettronici. Ma quanto è sicuro pagare con il telefono?
Il portafoglio tradizionale sta lasciando spazio allo smartphone e alla smartwatch. Come funzionano e quali strumenti sono davvero disponibili nel mercato italiano?
La crescita dei pagamenti digitali
Nel 2024 i pagamenti tramite mobile payment hanno registrato una crescita significativa anche in Europa: secondo l’EHI Retail Institute, hanno raggiunto quasi il 13% delle transazioni senza contanti, con un incremento di oltre il 70% rispetto all’anno precedente.
In Italia la diffusione è più lenta rispetto a Paesi come la Germania o i Paesi nordici, ma la direzione è chiara: i pagamenti digitali stanno diventando sempre più comuni, soprattutto tra i giovani e nelle grandi città.
Dove si può pagare con smartphone e smartwatch in Italia?
Nonostante l’adozione crescente, non tutti i commercianti italiani accettano ancora i pagamenti digitali. Alcuni bar, piccoli negozi o attività di quartiere non dispongono di terminali compatibili.
Il Governo italiano e l’Unione Europea stanno però spingendo verso una maggiore diffusione: ogni esercente deve offrire almeno una modalità di pagamento elettronico oltre al contante.
L’iniziativa “Italia Cashless” e i bonus fiscali hanno incentivato l’uso dei POS negli ultimi anni.
Oggi è possibile pagare con lo smartphone praticamente in tutte le grandi catene, nei supermercati, negli e-commerce e in molte realtà medio-piccole.
I principali sistemi di pagamento digitale in Italia
Ecco i più diffusi:
Apple Pay: integrato negli iPhone e nelle Apple Watch, funziona con carte di credito, debito e in alcuni casi con la carta PagoBANCOMAT.
Google Pay: disponibile su Android, permette di collegare carte Mastercard, Visa e conti bancari.
PayPal: molto diffuso nell’e-commerce, meno nei negozi fisici.
Amazon Pay: comodo per chi ha già un account Amazon, usato soprattutto online.
Klarna: conosciuto per i pagamenti rateali “compra ora, paga dopo”.
Click to Pay (Mastercard, Visa, AmEx): una soluzione standardizzata per pagamenti online rapidi.
Wero: il nuovo sistema europeo di pagamenti digitali, avviato nel 2024, permette già di inviare denaro in tempo reale tra conti bancari in Italia, Germania, Francia e Belgio.
Quanto sono sicuri i pagamenti digitali?
Tutti i sistemi diffusi in Italia rispettano i requisiti di Strong Customer Authentication (SCA) previsti dalla normativa europea PSD2. Questo significa che:
Ogni transazione deve essere autorizzata con almeno due fattori: PIN, impronta digitale, riconoscimento facciale o codice OTP.
I dati delle carte non vengono mai trasmessi al commerciante: vengono sostituiti da token crittografici, inutilizzabili da eventuali truffatori.
In pratica, pagare con Apple Pay o Google Pay è più sicuro che usare una carta fisica.
Attenzione alle truffe digitali
Nonostante i sistemi siano sicuri, il punto debole resta spesso l’utente. Le truffe più comuni in Italia riguardano:
Phishing via SMS o email: finti messaggi della banca che chiedono di inserire codici o credenziali.
Telefonate da falsi operatori bancari che inducono la vittima a sbloccare un nuovo dispositivo.
App fake che imitano quelle ufficiali.
Consiglio pratico: attiva sempre la notifica in tempo reale delle transazioni e non condividere mai codici OTP ricevuti via SMS.
Conclusione
Pagare con smartphone o smartwatch in Italia è già possibile e sicuro, ma non ancora universale. Con Apple Pay, Google Pay, PayPal e ora anche Wero, i consumatori hanno a disposizione diverse opzioni. La vera sfida sarà convincere i piccoli commercianti a integrare questi sistemi e sensibilizzare gli utenti alla sicurezza digitale.
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