
L'inflazione torna a crescere: rischiamo un ritorno agli anni '70?
Negli ultimi anni, l'inflazione nei paesi sviluppati ha seguito un andamento altalenante. Analizziamola insieme
Dopo aver raggiunto un picco dell'11% nel 2022, l'inflazione ha iniziato a calare costantemente fino a toccare livelli più contenuti. Tuttavia, con l'allentamento della politica monetaria da parte delle banche centrali, si osserva un nuovo rialzo dei prezzi che desta preoccupazioni tra gli investitori e gli economisti.
L’inflazione riprende quota
I dati recenti mostrano un incremento dell'inflazione in diversi paesi:
Nel Regno Unito, l'inflazione a gennaio 2025 è salita al 3% su base annua, rispetto al minimo recente dell'1,7%.
In Polonia, l'inflazione è passata dal 4,7% di dicembre al 5,3%.
Negli Stati Uniti, l’inflazione annua è aumentata al 3%, rispetto al recente minimo del 2,4%.
In Germania, pur rimanendo relativamente contenuta, l’inflazione è ancora sopra l'1,6% registrato la scorsa estate.
Questi dati sollevano il timore che il mondo possa ripetere gli errori degli anni '70, quando le banche centrali non furono in grado di rispondere tempestivamente agli shock economici, causando un’inflazione galoppante che culminò in una crisi economica.
Le cause del nuovo rialzo dell’inflazione
Diversi fattori stanno contribuendo alla nuova impennata dei prezzi:
Mercati del lavoro rigidi: La disoccupazione nei paesi sviluppati è rimasta sotto il 5% per quasi tre anni. Questo porta a una crescita dei salari del 4% annuo, che le aziende compensano con l’aumento dei prezzi al consumo.
Aumento dei prezzi nei servizi: Il settore dei servizi, che include finanza e assistenza sanitaria, sta registrando aumenti di prezzo del 4% su base annua, il doppio rispetto al periodo pre-pandemia.
Politiche fiscali espansive: Circa il 40% dei governi dei paesi sviluppati ha aumentato la spesa pubblica o ridotto le tasse, alimentando la domanda e contribuendo a una maggiore pressione inflazionistica.
Rischi geopolitici e tensioni commerciali: Le possibili tariffe imposte da Donald Trump e le ritorsioni degli altri paesi potrebbero portare a un aumento dei costi delle importazioni.
Cosa possiamo aspettarci?
Alcuni economisti ritengono che l’attuale rialzo dell’inflazione sia temporaneo e legato a fattori stagionali o eventi eccezionali, come gli incendi in California che hanno influito sui prezzi dei beni. Tuttavia, altri esperti evidenziano che la percezione dell’inflazione è in aumento tra i consumatori e le imprese, e questo potrebbe portare a una spirale inflazionistica.
Secondo un’analisi della Bank for International Settlements, quando l’inflazione diventa una preoccupazione centrale per lavoratori e aziende, la probabilità di una sua accelerazione aumenta. Ad esempio, le ricerche su Google relative all’inflazione sono oggi il doppio rispetto al periodo pre-pandemia.
Conclusioni
Le banche centrali si trovano di fronte a una sfida complessa: abbassare l’inflazione senza soffocare la crescita economica. Un errore nella gestione della politica monetaria potrebbe portare a una crisi simile a quella degli anni ’70, quando i prezzi sfuggirono al controllo fino a richiedere misure drastiche per contenerli.
Mantenere un equilibrio tra crescita e stabilità dei prezzi sarà cruciale nei prossimi mesi. Gli investitori restano in allerta e monitorano con attenzione le decisioni delle banche centrali, consapevoli che un'inflazione persistente potrebbe avere conseguenze significative sui mercati globali.
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