top of page

Educazione Finanziaria 4.0: Preparare i Giovani alle Sfide di Domani

L’educazione finanziaria è sempre più riconosciuta come un pilastro indispensabile per affrontare i cambiamenti in atto nella società italiana. Ne parliamo con Giovanna Badalassi

Storicamente, la cultura finanziaria all’interno delle famiglie italiane è rimasta confinata a discussioni informali, spesso legate alle scelte più basilari di risparmio o alla gestione delle spese quotidiane. Il tema della previdenza complementare, così come quello degli investimenti per i figli o di un piano di accumulo, raramente trova spazio in una pianificazione strutturata, rimanendo affidato all’esperienza personale o familiare.


L’Italia ha attraversato decenni in cui la fiducia nei titoli di Stato ha modellato il comportamento finanziario medio, generando una cultura che, ancora oggi, risente di quella mentalità da “BOT people”. Con la crescita del debito pubblico e l’evoluzione dei mercati, emerge invece la necessità di sviluppare una cultura finanziaria più ampia, capace di aiutare le persone a progettare il futuro in maniera consapevole.


Il ruolo strategico dell’educazione finanziaria

Fare educazione finanziaria significa soprattutto reimparare a pensare al futuro, in un contesto in cui la capacità di progettazione è spesso ostacolata dall’incertezza economica, sociale e geopolitica. Una visione di breve termine, alimentata dalla paura di ciò che può accadere domani, blocca la programmazione e ostacola la pianificazione.


Tuttavia, la gestione del denaro rappresenta un veicolo di valore essenziale per spostare risorse dal presente verso usi futuri. Questo legame tra finanza e progettualità, profondamente intrecciato con aspetti psicologici ed emotivi, spiega perché sia così difficile promuovere percorsi di educazione finanziaria.


Il passaggio generazionale di ricchezza

Nei prossimi vent’anni si stima che in Italia avverrà un trasferimento ereditario di circa 5.000 miliardi di euro, pari a un flusso annuo di 250 miliardi. Una cifra impressionante, destinata a passare da una generazione che ha costruito ricchezza grazie a percorsi di accumulo solidi, a generazioni che spesso non hanno mai avuto l’opportunità di imparare a gestire risorse rilevanti.


Il blocco dei salari reali, cresciuti in Italia di appena l’1% dal 1991 a oggi, ha impedito di accumulare risparmi significativi per molte famiglie. Questo passaggio generazionale di ricchezza coinvolgerà quindi persone che finora hanno vissuto con redditi appena sufficienti e che potrebbero trovarsi, da un giorno all’altro, a dover decidere come investire somme importanti o come gestire patrimoni immobiliari.


In questo scenario, emerge un rischio concreto: quello che patrimoni ereditati finiscano dispersi a causa di scelte improvvisate, di scarsa consapevolezza o, peggio, di mode finanziarie illusorie promosse attraverso social network e canali non qualificati.


Il ruolo del target femminile nella gestione della ricchezza

Un aspetto di grande interesse riguarda l’impatto del passaggio generazionale sulla componente femminile. Oggi, grazie a un sistema di eredità equo, uomini e donne ricevono quote simili di patrimonio familiare, a differenza di quanto accadeva in passato. Tuttavia, permane una profonda disuguaglianza in termini di opportunità di reddito, partecipazione al mercato del lavoro e capacità di risparmio.


Le donne in Italia sono ancora penalizzate dal gender pay gap e da un tasso di part-time involontario molto più alto rispetto agli uomini, fattori che limitano la possibilità di costruire nel tempo una solida educazione finanziaria autonoma.

Studi e ricerche evidenziano come le donne siano generalmente meno propense al rischio, orientate alla concretezza e alla protezione del nucleo familiare. Questo approccio, più prudente e meno legato alla ricerca del profitto immediato, potrebbe risultare un punto di forza nella gestione dei patrimoni ereditati, ma richiede comunque percorsi di formazione e consulenza dedicati.


Il rischio di dispersione del patrimonio all’estero

Un altro elemento critico riguarda la mobilità internazionale. Con oltre sei milioni di italiani residenti all’estero, esiste il rischio che una parte consistente del patrimonio ereditato lasci il Paese, trasferito dai figli o nipoti che vivono stabilmente fuori dall’Italia. Questo aspetto, spesso sottovalutato, rischia di impoverire ulteriormente il tessuto economico nazionale, sottraendo risorse preziose alla collettività.


Quali priorità per la gestione del patrimonio futuro?

Le nuove generazioni, e in particolare le donne, si troveranno a dover prendere decisioni su come allocare risorse importanti: proteggere la famiglia, investire in immobili, scegliere titoli sicuri oppure orientarsi verso fondi diversificati e strumenti a lungo termine.


È ragionevole pensare che il comportamento femminile, orientato al benessere e alla concretezza, privilegi soluzioni di investimento chiare, comprensibili e poco speculative. Tuttavia, sarà essenziale affiancare a questo approccio percorsi di educazione e consulenza finanziaria professionale, per garantire un utilizzo consapevole e sostenibile del patrimonio, evitando rischi di dispersione o scelte sbagliate dettate dall’emotività.


Conclusioni

La sfida dell’educazione finanziaria, del passaggio generazionale e della gestione di nuove ricchezze sarà centrale nei prossimi anni. Serviranno strumenti, formazione e cultura per garantire che queste risorse contribuiscano a rafforzare la stabilità economica del Paese, sostenendo famiglie, territori e comunità.

Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia

Tavola disegno 4.png

fa parte del gruppo

Logo PFEconomy.png

Il più importante hub per la divulgazione

della cultura economica e finanziaria

  • Linkedin
  • Facebook
  • Instagram
  • Youtube

© PFHolding Srl

Società certificata UNI EN ISO 9001:2015 per la qualità delle attività proposte.

bottom of page