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Auto made in China: l'ascesa dell'automotive che sfida gli Stati Uniti

L’automotive globale sta vivendo una fase di trasformazione epocale. In pochi anni la Cina è passata dall’essere un player marginale a diventare il motore trainante del settore, soprattutto sul fronte delle auto elettriche.


Dalla BYD a Xiaomi, la crescita delle case automobilistiche cinesi sembra inarrestabile, mettendo in discussione la leadership storica di Europa e Stati Uniti.


Nella nuova puntata di Finance TV – Le Voci dell’Economia, Jonathan Figoli e Ivan Cardillo hanno discusso delle dinamiche che stanno cambiando la geografia industriale mondiale e delle implicazioni per le aziende occidentali.


La rivoluzione cinese nell’auto elettrica
Un ecosistema ipercompetitivo

In Cina operano oltre 120 case automobilistiche focalizzate sull’elettrico. La competizione è feroce: ne fallisce circa una alla settimana. Questo scenario crea una vera e propria palestra di innovazione, dove solo i modelli più efficienti e competitivi riescono a sopravvivere.

Dai cellulari alle auto: il caso Xiaomi

L’esempio più emblematico è Xiaomi, nata come assemblatrice di smartphone e oggi capace di produrre automobili con volumi paragonabili a Tesla. In Cina le vetture Xiaomi sono popolari soprattutto tra i giovani e le donne, dimostrando come la forza del brand tech si possa trasferire con successo anche al settore automotive.


I fattori chiave del successo cinese
Supply chain integrata

Le aziende cinesi riescono a controllare quasi tutta la filiera: dalle miniere di acciaio in Africa fino alla produzione degli interni. Questo controllo permette di abbattere i costi, gestire la fiscalità internazionale in modo strategico e garantire margini competitivi.

Sussidi e politiche industriali

Il ruolo del governo è cruciale: i sussidi pubblici non sostengono solo l’esportazione, ma incentivano anche la competizione interna. Chi emerge in Cina lo fa dopo aver superato barriere altissime, diventando automaticamente competitivo anche a livello internazionale.

R&D: un vantaggio crescente

Un dirigente Mercedes ha recentemente dichiarato che l’industria tedesca ha 5-6 anni di ritardo rispetto alla Cina nella ricerca e sviluppo. Una distanza che, se non colmata, rischia di trasformarsi in un gap strutturale difficilmente recuperabile.


Prezzo, qualità e lusso: cosa aspettarsi

Se oggi le auto cinesi sono associate a prezzi bassi, la tendenza potrebbe presto cambiare. Una volta consolidata la leadership, è probabile che i prezzi crescano, con modelli di fascia alta pronti a sfidare il lusso europeo. La Cina non punta solo al mercato entry-level, ma vuole conquistare anche le categorie premium.


Conclusione

Il settore automotive mondiale è a un bivio. L’Europa, che per decenni ha rappresentato l’eccellenza automobilistica, rischia di perdere definitivamente il primato se non saprà investire con decisione in ricerca, sviluppo e industrializzazione. La Cina corre, e corre veloce: l’Occidente deve decidere se inseguire o innovare a sua volta.


Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

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