Wellbeing – Il futuro umano e digitale del benessere
L’importanza del benessere aziendale e del bilanciamento vita-lavoro nell’era della connessione globale con Alessio Carciofi
Di cosa si parla?
Il tema del benessere sia umano che digitale è il cardine del libro “Wellbeing: Il futuro umano e digitale del benessere”. Insieme all’autore, Alessio Carciofi, docente in marketing e digital wellbeing, scopriamo l’importanza cruciale di trovare un equilibrio tra vita e lavoro in un mondo sempre più connesso e frenetico.
L’intervista si apre con una riflessione sull’attualità del tema del benessere e sulla sua centralità nella vita di tutti, specialmente in un’epoca caratterizzata da una cultura lavorativa incessante, 24 ore su 24. Il lavoro eccessivo può condurre al burnout e alla fatica cronica, minacciando la nostra salute mentale e fisica. Il concetto di work-life balance, o bilanciamento tra vita e lavoro, non è più un optional, ma una necessità imprescindibile, soprattutto considerando le aspettative delle giovani generazioni nel mercato del lavoro. Trascurare il benessere potrebbe significare perdere un’opportunità significativa non solo per migliorare la qualità della vita, ma anche per aumentare la produttività e abbracciare il futuro umano e digitale del benessere.
Nell’ambito dell’attuale contesto lavorativo, caratterizzato da rischi quali il burnout e il microstress, e dalla necessità di aumentare la produttività e attrarre nuovi talenti, il tema del benessere aziendale emerge come cruciale. Ma in che modo le aziende dovrebbero affrontare questa sfida e aiutare i propri dipendenti a superare queste minacce?
La risposta risiede nella necessità di adottare una strategia ben definita. Questo implica l’impegno di risorse, sia finanziarie che umane, e una mentalità imprenditoriale orientata ai risultati. Per prima cosa, le aziende dovrebbero investire in competenze e risorse dedicate alla creazione di una strategia di benessere aziendale. Questa strategia dovrebbe essere basata su dati e numeri, con indicatori chiave di performance (KPI) che consentano di valutare l’efficacia delle iniziative intraprese. Inoltre, le aziende dovrebbero considerare il benessere come un investimento, non solo come un costo. Pertanto, è necessario dedicare risorse finanziarie a iniziative di benessere e valutare il loro impatto sulla produttività, sull’attrattività per i talenti e sulla retention dei dipendenti.
L’importanza del welfare aziendale oggi è innegabile, rappresentando un asset strategico a lungo termine. Oltre al benessere mentale e digitale, l’aspetto finanziario gioca un ruolo significativo, specialmente per la generazione Z. La sicurezza psicologica, infatti, è strettamente legata alla capacità di gestire le proprie finanze in un mondo sempre più complesso.
Le aziende di rilievo non solo si preoccupano di soddisfare i bisogni dei propri dipendenti, ma anche di anticipare i loro desideri e aspettative. Inoltre, con l’entrata in vigore della normativa ESG (Environment, Social e Governance), l’attenzione al benessere diventa una priorità non solo etica, ma anche legale. Affrontare le sfide del benessere aziendale richiede competenze specifiche: l’autore sottolinea che non è sufficiente offrire corsi di yoga e meditazione, ma è necessario investire in formazione per creare una cultura organizzativa orientata al benessere in tutti i suoi aspetti. Le competenze richieste oggi vanno oltre le tradizionali abilità informatiche, comprendendo la capacità di creare contenuti, la cybersecurity e, soprattutto, il benessere digitale.
La tecnologia rappresenta senza dubbio una grande opportunità nel contesto lavorativo, ma è fondamentale comprendere il rapporto complesso che si instaura tra gli individui e gli strumenti digitali. Innanzitutto, è importante sottolineare che la tecnologia non è di per sé il problema, ma lo è piuttosto il modo in cui viene utilizzata e il rapporto che gli individui sviluppano con essa. I rischi principali derivano dall’eccessivo multitasking, che porta a una dispersione di energia, attenzione e creatività. Le continue notifiche e distrazioni, che caratterizzano la nostra giornata lavorativa, possono creare una falsa percezione di produttività, ma in realtà compromettono la qualità del lavoro e il benessere psicofisico. Per affrontare in modo efficace questi rischi, è necessario imparare a gestire la tecnologia in modo consapevole: troppo spesso, infatti, trattiamo strumenti come l’email come se fossero mezzi di comunicazione sincroni, come le chat, senza considerare il loro impatto sulla nostra produttività e benessere. È essenziale acquisire competenze che ci consentano di utilizzare al meglio gli strumenti digitali, senza lasciarci sopraffare dalle loro richieste.
Tuttavia, è importante sottolineare che la tecnologia è un abilitatore potente, ma la vera differenza la farà sempre l’umano. Investire in competenze umane, come la capacità di gestire lo stress, mantenere un equilibrio tra lavoro e vita personale e coltivare relazioni significative, è essenziale per garantire un ambiente lavorativo sano e produttivo.
In conclusione, l’intervista con Alessio Carciofi, autore del libro “Wellbeing: Il futuro umano e digitale del benessere”, offre preziose prospettive sul futuro del benessere e suggerisce strategie pratiche per affrontare le sfide attuali e future nel mondo del lavoro. Integrare il benessere in modo strategico diventa un imperativo per le aziende che mirano a promuovere la produttività, attirare talenti e creare un ambiente lavorativo sano e sostenibile.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.