
Rapporto Censis sugli Italiani e il fumo
Italia 2023, continua la guerra al fumo
Di cosa si parla?

Quanto avresti risparmiato se avessi rinunciato al fumo?
Per rispondere a questa domanda è stato preso in esame il dato Istat secondo cui in Italia il consumo medio di sigarette ammonta a 10,9 al giorno. Considerando un costo di €5 a pacchetto, tramite un semplice calcolo è possibile individuare la spesa mensile per l’acquisto di sigarette, ovvero, €83.
Se si avesse risparmiato questa somma ogni mese per 5 anni, tenendo anche in considerazione l’effetto che l’inflazione ha sui nostri risparmi (ipotizzata al 2% all’anno), si avrebbe ottenuto una somma di €4.737,10. In 15 anni invece si avrebbe ottenuto un capitale di €12.911,73. Spingendosi più avanti, in 30 anni, ai avrebbe risparmiato un gruzzoletto di €22.500,63.
Se però non ci si fosse limitati al risparmio ma si avesse investito ogni mese €83 in un fondo comune di investimento azionario, il gruzzoletto ottenuto sarebbe stato ben maggiore. La simulazione prende come riferimento un rendimento medio annualizzato del 5,3%, espresso in termini reali – al netto dell’inflazione (Dati del “Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook 2020”, Credit Suisse, London Business School), e determina risultati sorprendenti. Dopo 5 anni il capitale ottenuto sarebbe stato di €5.694,30 (guadagno del 20% rispetto al solo risparmio), dopo 15 anni si avrebbe raggiunto un gruzzoletto di €22.610,11 (guadagno del 75%), mentre dopo 30 anni €71.670,17 (guadagno del 219%).
La sensibilità per gli spazi liberi dal fumo
Per motivi di salute, di qualità dell’aria e di decoro sempre più amministrazioni cittadine hanno scelto di imporre limiti al fumo all’aperto, con provvedimenti che vietano sigarette in spiaggia, davanti alle scuole o nelle aree gioco. Anche le Università hanno iniziato a limitare il fumo all’esterno in apposite aree fumatori e alcune multinazionali hanno vietato il fumo sui balconi aperti dei palazzi e nei cortili all’interno dei propri cancelli. Un vero cambio di passo è stato deciso dall’amministrazione cittadina di Milano, che con il regolamento sulla qualità dell’aria approvato nel novembre 2020 ha vietato di fumare all’aperto nei parchi, pensiline degli autobus, stadi, parchi, cimiteri e nelle aree pubbliche dove ci siano persone nel raggio di 10 metri, incluse piazze e monumenti pubblici. La stessa amministrazione milanese ha previsto di estendere il divieto di fumare all’aperto a tutte le aree pubbliche nel 2025. Il capoluogo si candida quindi a diventare la prima città smoke free in Italia.
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