
Prestiti, se si estinguono in anticipo le banche devono restituire i soldi spesi per accenderli. Dalla Consulta
un assist ai consumatori
Una sentenza della corte costituzionale estende finalmente il diritto a tutti i risparmiatori
Di cosa si parla?

Credito al consumo, le spese d’accensione si possono recuperare
Il 22 dicembre 2022 la Consulta ha stabilito che se un consumatore estingue anticipatamente un prestito legato al credito al consumo, è suo diritto recuperare parte dell’importo speso per avviare l’istanza. In particolare, prima paga ed estingue il debito, maggiore è l’importo che gli spetta.
La Corte di giustizia ha affermato che in caso di estinzione prima della scadenza dei prestiti ai consumatori (contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, delegazione di pagamento, prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi), il consumatore ha diritto alla restituzione di una quota di tutti i costi posti a suo carico per il periodo nel quale non ha goduto del finanziamento.
Recupero delle spese di accensione del prestito, cosa cambia
Poichè inizialmente tale regola era applicata solo per quei prestiti accesi nel 2021 dall’entrata in vigore della legge, la sentenza ha eliminato questo vincolo garantendo il rimborso di fatto a tutti i risparmiatori. E stando ai dati condivisi dall’esperto di diritto privato, Stefano Cherti, si tratta di migliaia di persone.
L’Italia tutela così tutti i risparmiatori e si allinea all’Europa e alla sentenza della Corte di Giustizia n. 383 dell’11 settembre 2019 “Lexitor “.
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