Lavoro e dimissioni: nel 2022 lasciano 1,6 milioni di persone
Sempre più persone lasciano il lavoro e ricercano più benessere
Di cosa si parla?
Dimissioni, la quota più alta della cessazione del lavoro
Nel solo terzo trimestre dell’anno scorso, le dimissioni sono state 562 mila, in crescita del 6,6% (più 35 mila) sul terzo trimestre. La ricerca Aidp ha cercato di mettere a fuoco le ragioni degli abbandoni: la rottura è stata per lo più sentita nel nord Italia, dove i giovani spinti da una qualità di vita più soddisfacente si sono orientati alla ricerca di una lavoro migliore.
La Cisl e il benessere
Giulio Romani, Segretario Generale Federale della Cisl, ammette che le aziende che migliorano la salute e la qualità del lavoro sono in minoranza e si tratta delle società in cui la produttività è più elevata.
Il tessuto economico e imprenditoriale italiano è invece composto per la maggior parte da piccole e medie imprese: spesso il benessere aziendale non è la loro priorità. Secondo Romani, queste imprese sono i luoghi dove le forme integrative di assistenza sociale sono più difficili da sviluppare, dove non vengono avviate trattative con le aziende e non esiste un sistema premiante trasparente. Inoltre, viene fornita poca formazione, scarso equilibrio tra lavoro e vita privata e scarse prospettive di crescita finanziaria e professionale”.
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