Il digitale nella gestione del denaro, cosa sapere?

Il digitale nella gestione del denaro, cosa sapere?

Gli strumenti digitali offrono agli italiani una maggiore padronanza nella gestione del proprio risparmio, attenzione però ad eventuali truffe.

Di cosa si parla?

Insieme a Donato Todisco, economista di Altroconsumo, esaminiamo il panorama dei pagamenti digitali in Italia, il loro impatto sulla gestione del risparmio e i rischi associati alle truffe online.

La pandemia ha portato un’accelerazione nell’adozione dei pagamenti digitali nel nostro paese, che ora si avvicina alla media europea. Inoltre, nuovi strumenti come i pagamenti con smartphone stanno diventando sempre più popolari, cambiando radicalmente il panorama dei pagamenti in Italia.

I pagamenti digitali offrono agli italiani una maggiore padronanza nella gestione del proprio risparmio. Trasferire capitali in pochi secondi e memorizzare gli IBAN dei pagamenti frequenti, come affitti e fornitori, sono solo alcuni dei vantaggi offerti. Questa semplicità e rapidità consentono agli italiani di gestire il proprio risparmio con facilità, liberando risorse e investimenti che in passato erano bloccati nel sistema bancario.

Nonostante i progressi nella sicurezza dei pagamenti digitali, Donato Todisco avverte che le truffe sono ancora presenti. Tuttavia, grazie ai moderni sistemi di autenticazione, è estremamente difficile cadere vittima di una truffa. I tre fattori chiave che richiedono il possesso di un token o smartphone, un PIN e il riconoscimento facciale o digitale rendono le truffe praticamente impossibili da realizzare.

Il vero problema, secondo Todisco, risiede nel fattore paura, elemento che i truffatori sfruttano per ottenere informazioni sensibili: attraverso l’invio di messaggi o telefonate allarmanti in cui è richiesto di bloccare un’operazione fornendo codici di accesso o inserendo password in link non sicuri, agiscono a spese dei malcapitati.

Pertanto, la consapevolezza e la responsabilità degli utenti è determinante ed è essenziale, per evitare truffe, non agire su richieste sospette: bisogna infatti ricordare che le banche non chiamano mai per dare questo tipo di informazioni e, qualora una truffa dovesse verificarsi ai danni dei risparmiatori senza che questi non ne siano responsabili, l’intermediario tutela il cliente.