I miliardari di oggi: chi sono e come gestiscono la loro ricchezza

I miliardari di oggi: chi sono e come gestiscono la loro ricchezza

Nonostante l’attenzione sui giovani del tech, la maggior parte dei miliardari è oltre i 70 anni, con ricchezze accumulate in finanza, immobiliare e conglomerati.

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Chi sono i miliardari di oggi

La maggior parte dei miliardari del mondo sono imprenditori anziani come Warren Buffett e Bernard Arnault, che hanno accumulato ricchezze nel corso di una vita o di generazioni. L’età media dei miliardari è leggermente aumentata negli ultimi anni. La tecnologia è il settore principale per i miliardari sotto i 50 anni, mentre i miliardari tra i 50 e i 70 anni hanno prevalentemente guadagnato nel settore bancario e finanziario. Per gli over 70, la finanza, i conglomerati e il settore immobiliare sono stati i principali generatori di ricchezza.

New York rimane la città con il maggior numero di miliardari al mondo, seguita da Hong Kong, San Francisco, Mosca e Londra.

Miliardari parsimoniosi

Interessante l’analisi dell’Economist sulla situazione economica della generazione dei baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964), i quali, nonostante siano la generazione più ricca, tendono a spendere meno. Questa tendenza ha ripercussioni significative sull’economia globale.

I baby boomer hanno accumulato ricchezze significative grazie a tassi di interesse in calo, bassi costi di costruzione e stipendi elevati. Negli Stati Uniti, ad esempio, pur costituendo solo il 20% della popolazione, possiedono il 52% della ricchezza nazionale netta, tuttavia, spendono meno di quanto ci si aspetterebbe.

Un modello economico tradizionale prevede che gli individui spendano più di quanto guadagnano in giovane età, risparmino durante la mezza età e spendano i risparmi accumulati in vecchiaia. Contrariamente a questo modello, dal 2015 i baby boomer stanno spendendo i loro risparmi più lentamente del previsto, influenzando negativamente la crescita economica, l’inflazione e i tassi di interesse.

Il primo motivo di questa parsimonia è la volontà di lasciare un’eredità ai figli, che spesso faticano ad acquistare una casa o a pagare le tasse. Il flusso di lasciti sta aumentando: negli Stati Uniti, il valore delle eredità è cresciuto del 50% rispetto agli anni ’80 e ’90, e in Irlanda addirittura del doppio.

Il secondo motivo è la pandemia di Covid-19, che ha portato molti anziani a sviluppare abitudini più sedentarie e a ridurre le spese per attività sociali come mangiare fuori. Ad esempio, nel 2022, gli anziani americani hanno speso il 18% in meno per mangiare fuori rispetto al 2019.

Il terzo motivo è il “rischio longevità“: molti baby boomer potrebbero vivere fino a cent’anni, il che implica un lungo periodo in pensione e potenziali spese sanitarie elevate. Molti temono di non avere risparmi sufficienti per coprire queste spese, una paura che è aumentata nel tempo: la percentuale di pensionati americani sicuri di avere risparmi sufficienti per una vecchiaia serena è scesa dal 40% a meno del 30% oggi.

Questa preoccupazione finanziaria porta i baby boomer a limitare le loro spese, influenzando negativamente l’economia globale.