Il denaro si scambia e cambia proprietario con grande facilità, sia in contanti sia tramite strumenti elettronici tracciabili come bonifici bancari e operazioni con carte di credito o debito. Tuttavia, la donazione è un atto che spesso richiede la formalità dell’atto pubblico e l’intervento di un notaio.
Esistono diversi modi per effettuare una donazione di denaro senza la necessità di stipulare un contratto o rivolgersi a un notaio, soprattutto quando il valore non è elevato e avvengono tra familiari stretti come coniugi, genitori e figli, nonni e nipoti, o fratelli e sorelle. Tuttavia, è importante rispettare certi limiti per evitare sanzioni, nullità, contestazioni e accertamenti fiscali.
Le diverse modalità di donazione di soldi
Le donazioni di denaro richiedono un atto pubblico notarile con la presenza di due testimoni se non sono di modico valore. La modicità è valutata in base alle condizioni economiche del donante, quindi una cifra che può sembrare modesta per un professionista potrebbe non esserlo per un operaio.
Le donazioni di beni mobili, incluso il denaro, possono essere perfezionate tramite bonifico bancario, assegno o ricarica di una carta prepagata per importi di modico valore. La donazione è completa quando il donatario riceve la somma senza obiezioni. È consigliabile specificare la causale della donazione per evitare accertamenti fiscali.
Dal 1° gennaio 2023, le donazioni in contanti non devono superare i 4.999,99 euro. Per importi superiori, è necessario utilizzare metodi tracciabili come bonifici, assegni o ricariche su carte prepagate, anche tra familiari stretti.
La donazione indiretta prevede che il denaro venga consegnato a un terzo, come il venditore di un bene, affinché il bene acquistato sia intestato al beneficiario della donazione. Questa modalità evita i costi del doppio passaggio di proprietà.
Imposte e possibili contestazioni
Le donazioni di denaro sono soggette all’imposta sulle donazioni con elevate soglie di esenzione. Tra coniugi, genitori e figli, nonni e nipoti, la donazione è esente fino a 1 milione di euro, con un’aliquota del 4% sull’eccedenza. Tra fratelli, la franchigia è di 100.000 euro e l’aliquota è del 6%. Per parenti meno stretti, l’aliquota è del 6% senza franchigia, e per estranei è dell’8%. Per persone disabili, la franchigia è di 1,5 milioni di euro indipendentemente dal rapporto di parentela.
Le donazioni possono essere fatte a chiunque, con regimi fiscali agevolati per donazioni tra familiari. Le donazioni fatte in vita non entrano nell’imponibile della successione.
Le donazioni possono essere contestate dagli eredi legittimari se ledono la loro quota legittima, con dieci anni di tempo per impugnarle dalla morte del donante. Anche i creditori del donante possono agire entro cinque anni per far dichiarare inefficace la donazione se questa li priva delle loro garanzie patrimoniali.
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