
I tassi aumentano, cosa succederà ai mutui?
Chi ha avviato un mutuo variabile a trent’anni all’inizio del 2020 di qui a dodici mesi rischia di pagare più del doppio di quanto aveva sborsato per la rata iniziale se, come è possibile l’Euribor arriverà a fine anno al 4%. Infatti se la prima rata era di 653 a gennaio 2024 ne pagherebbe 1.326. Un bel rialzo, che non tutti avevano messo in conto.
Mutuo variabile, che fare se la rata è salita troppo?
Cosa possono fare i titolari di mutui a tasso variabile per limitare le perdite?Ci sono tre modi.
– Il primo è la surroga
– La seconda è convertire il tasso di interesse da tasso variabile a tasso fisso presso la propria banca utilizzando le regole introdotte dalla Legge di Bilancio 2023.
– L’ultima è una rinegoziazione volontaria con la banca.
Le condizioni delle banche per passare dal variabile al fisso
Le banche non possono rifiutare la richiesta di modifica purché si rispettino tre condizioni:
1) mutuo originario inferiore a 200 mila euro;
2) Isee del debitore non superiore a 35 mila euro (la norma ne ripropone senza modifiche una del 2012 e non tiene conto dell’inflazione occorsa nel decennio);
3) non aver mai registrato ritardo nei pagamenti.
Nessuna banca invece è tenuta, lo ricordiamo, ad accettare di surrogare un mutuo.
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