preparare le aziende al futuro attraverso l’anticipazione strategica
Affrontare le sfide globali con competenza, preparazione e uno sguardo lungimirante con il professor Roberto Poli
Di cosa si parla?
In un periodo di ansie e preoccupazioni come quello dei nostri giorni è importante imparare a guardare al futuro con ottimismo, cercare di capire come prevenire le sue fragilità ed essere preparati ad affrontarle se necessario. In questa intervista il professor Roberto Poli, titolare della Cattedra Unesco per i Sistemi Anticipanti presso l’Università di Trento, Presidente di Skopìa e AFI (Associazione Futuristi Italiani), sottolinea l’importanza di sviluppare competenze di anticipazione strategica per affrontare le sfide della società di oggi.
Il Professor Poli evidenzia due caratteristiche fondamentali del nostro tempo che suggeriscono l’opportunità di lavorare con il futuro: una è la rapidità dei cambiamenti, che mette in crisi anche il miglior decisore, perché le cose cambiano molto più velocemente di quanto noi non riusciamo a capirle e a gestirle, l’altra è la presenza di fenomeni su scala globale, per esempio la crisi climatica, l’invecchiamento della popolazione, la crisi energetica. Questi elementi smantellano le metodologie decisionali tradizionali, rendendo gli strumenti tradizionali non più sufficienti e richiedendo un approccio più avanzato e anticipante.
Da questo contesto nascono gli studi di futuro a livello professionale. L’interesse per il futuro infatti è sempre stato presente in tutte le società umane, però la competenza di futuro ormai, circa dagli anni 50, è diventata una competenza professionale da usare con le istituzioni, con le aziende, con le organizzazioni, per aiutarle a costruire strategia in maniera più significativa.
Per capire cosa vuol dire lavorare con il futuro è fondamentale lavorare con finestre temporali lunghe, almeno vent’anni, proprio perché i cambiamenti su finestre temporali brevi sono piccoli e quasi insignificanti, quindi solo guardando lontano nel tempo si può distinguere cambiamenti significativi da quelli secondari, che diventeranno lo scheletro delle situazioni che si dovranno affrontare. Questo approccio dà tempo e fornisce la possibilità di prepararsi per affrontare le sfide che si presentano.
Diventa in questo senso fondamentale superare il focus che è sempre più prepotente nel mindset dei manager aziendali sul breve termine. Guardare avanti infatti permette di prepararsi ai prossimi cambiamenti di mercato e vedere dove è possibile inserirsi nel futuro invece che risultare impreparati e fallire. Ma come fare? Innanzitutto si deve passare dall’idea di futuro a quella di futuri: non si può effettivamente conoscere il futuro, ma si può prepararsi a una serie di futuri possibili e avere un’idea di come le cose possono andare. Non tutto dipende dalle proprie capacità ed esistono situazioni che non possono essere influenzate, ma per il resto è importante riuscire a capire quali sono le direzioni e gli esiti possibili, sviluppando una prospettiva anticipante che permetterà di essere pronti alle sorprese che il futuro riserva.
Lavorare con il futuro in questo senso non significa immaginare, pensare, fantasticare, ma usare concretamente il futuro nel processo decisionale, non limitarsi a decidere guardando indietro, al passato, che resta un parte importante della storia di ognuno ma che non deve condizionare il resto. Il domani è un’altra storia che porterà ad altre situazioni per cui provare a capirle e mettersi nelle condizioni per poterle gestire in maniera concreta diventa fondamentale. Esistono infatti dei metodi, strumenti per fare tutto ciò in maniera sistematica. Come tutti i lavori professionali anche il futurista è un professionista, che ha una specifica forma mentis che lo aiuta ad intercettare i cambiamenti e conosce gli strumenti e i metodi da usare con le aziende, le organizzazioni per diventare future aware, cioè consapevoli del futuro, capaci di individuare e di prepararsi ai cambiamenti in maturazione.
Guardando oltre le attuali sfide come il Covid-19, si anticipano alcuni macro trend futuri. Tra questi, l’invecchiamento della popolazione, che sarà una situazione che è del tutto nuova in termini sociali. Si prospetta una società geriatrica. Un problema più vicino al mondo delle aziende, sempre dal punto di vista demografico riguarda le differenze fra le generazioni. Le indicazioni date all’interno delle aziende ai propri dipendenti non possono più valere per tutte le età, perché ci sono attitudini diverse, un livello di fedeltà verso il lavoro e verso l’azienda diverso, bisogna quindi sviluppare la capacità di gestire il proprio personale tenendo conto della generazione a cui appartengono. Altro esempio di megatrend fondamentale per i prossimi decenni riguarda la competizione internazionale per la supremazia che diventa ogni giorno sempre più intensa, in particolare fra Stati Uniti e Cina. Non bisogna però fare l’errore di pensare a una riproposizione di quella che fu la guerra fredda, perché la situazione attuale è completamente differente e anche da un punto di vista strategico ha delle esigenze del tutto diverse: la guerra fredda fu una competizione fra due blocchi che avevano due economie completamente diverse, mentre l’attuale competizione è fra due potenze che hanno delle economie molto integrate. Bisogna quindi capire quali possono essere gli spazi di un’ eventuale manovra sia dell’Europa, sia del nostro Paese all’interno del contesto e capire cosa si è in grado di fare e cosa conviene evitare per non arrivare ad una condizione di difficoltà.
Tutti questi trend futuri sono da considerarsi “rinoceronti grigi”, minacce probabili che se attenzionate con anticipo permettono di preparare una strategia per affrontarle e fare in modo che non vengano percepiti, in una logica che si sottrae alla responsabilità, come dei “cigni neri”, ovvero eventi che arrivano a sorpresa e che rendono difficile prendere le decisioni giuste ed efficaci che sarebbero necessarie.
L’approccio di anticipazione strategica proposto dal Professor Roberto Poli offre preziosi spunti per le aziende desiderose di prosperare in un mondo in continua trasformazione.
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