Caro bollette, le famiglie prelevano 50 miliardi dai conti correnti
Colpo del caro energia: scendono le disponibilità liquide degli italiani
Di cosa si parla?
Si arresta la crescita della liquidità sui conti
Gli italiani si affidano ai conti correnti per far fronte a bollette salate, scalfendo la montagna di liquidità che è cresciuta dal peggio della pandemia. Dopo quasi tre anni di crescita ininterrotta, le scorte detenute da cittadini e imprese stanno dando segnali al ribasso.
Riserve liquide in calo: i dati della ricerca di Banca d’Italia
Il Centro Studi Unimpresa rielabora i dati sulla base di una ricerca condotta dalla Banca d’Italia: la riserva di risparmio che aveva vissuto un periodo molto positivo dalla pandemia ad oggi, si sta assottigliando. Il caro bollette colpisce i risparmi degli italiani e sempre più famiglie attingono dai conti correnti per far fronte ai rincari energetici.
Coloro che hanno saputo proteggere il proprio reddito nonostante lo shock Covid, vuoi perché hanno lavorato in settori non colpiti dalla crisi, vuoi perché hanno beneficiato di interventi pubblici, hanno potuto aumentare dal 2020 ad oggi la loro liquidità sul conto corrente. Ma non solo: la gamma di lussi, in particolare quelli legati al turismo, alla cultura e all’intrattenimento si sono ridotti liberando risorse preziose per il risparmio.
Bollette, i conti salati impongono il prelievo massiccio
Il reddito è stagnante, cinghia stretta e consumi limitati possono favorire la propensione al risparmio delle riserve d’emergenza. Le restrizioni che avevano gonfiato il salvadanaio italiano sono state gradualmente allentate e il ritorno alla mobilità e alla vita sociale ha favorito la ripresa dei consumi: il turismo ha mostrato risultati incoraggianti e le vendite dei servizi nel terzo trimestre del 2022, seppur frammentarie, sono andate ben al di sopra dei livelli pre-pandemia.
Il dato che dimostra che gli italiani utilizzano le proprie riserve di liquidità per spese molto semplici o per il pagamento delle bollette è legato al fatto che i conti correnti registrano la maggior parte delle uscite da settembre a dicembre.
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